Un giorno lontano il Signore della Desaria, di nome Tàragul, decise che voleva diventare un guerriero imbattibile e che, per ottenere questo, avrebbe impugnato la spada più potente del mondo. Scatenò così una sanguinosa guerra con la confinante Noria, il cui barone possedeva la Sorte Lucente, un’arma potentissima, forgiata dalla reliquia della spada stessa di Ruach!
Dopo innumerevoli battaglie e centinaia di morti, a Taragul fu chiaro che non era possibile vincere quel conflitto. Allora stipulò la pace con il paese vicino e, nel frattempo, assoldò dei sicari con il compito di uccidere il barone nemico, per impossessarsi della sua preziosa spada. Gli assassini penetrarono nottetempo nella reggia di Norindea e riuscirono nel loro intento ma, sulla via del ritorno, la loro nave venne assalita dai pirati mori, che sterminarono l’equipaggio e rubarono la lama. E così il pregiato manufatto fu portato nella lontana città nascosta di Kedhjna.
Taragul riuscì, tramite dei loschi mercanti, a mandare delle allettanti offerte al sultano di Kedhjna, ma senza ottenere alcun risultato. In seguito corruppe una guardia del sultanato che riuscì a rubare la spada ma, anziché riportarla a Taragul, il moro la tenne per sé e si diede alla macchia.
Per molti anni il Signore della Desaria sguinzagliò invano i propri emissari, alla ricerca dell’infida guardia e della Sorte Lucente. L’uomo fu ritrovato solo dopo molti anni quando, in miseria, non possedeva più alcun bene: tutte le sue fortune erano state infatti pignorate da un creditore, di cui si sapeva solo il luogo di provenienza: la città di confine di Tiria.
Per quanti sforzi e denari mise in questa impresa, nessuna notizia della mitica spada giunse per molto tempo alle orecchie di Taragul. Finché, da un tempio quasi inaccessibile sui Picchi di Thumal, iniziarono a giungere voci di una lama invincibile!
Taragul finanziò una spedizione verso quelle montagne, ma l’intera carovana venne massacrata dai pellenera. Quello stesso inverno una giovane novizia fuggì dal tempio, portando con sé la formidabile spada. La donna divenne una famosa spadaccina e Taragul le inviò contro i propri migliori guerrieri, ma tutti perirono trafitti dalla Sorte Lucente. Allora organizzò un vile agguato, in cui la duellante venne colpita mortalmente alla schiena, e la spada giunse infine nella mani di Taragul!
Ma il Signore della Desaria nel frattempo era invecchiato e la malattia lo aveva logorato, al punto che non era neppure in grado di estrarre la lama dal fodero.
Intanto il nuovo e giovanissimo Barone della Noria, Erael (nipote dell’uomo che Taragul aveva fatto assassinare nel sonno molti anni prima) decise di vendicare suo padre e recuperare l’arma che era stata della sua famiglia. A questo punto la storia delle disgrazie della Sorte Lucente sarebbe potuta continuare ancora a lungo… invece, con il trascorrere del tempo, il ragazzo capì che la propria missione era priva di significato e che Taragul aveva avuto un’esistenza spregevole e infelice. Nel frattempo Erael divenne un ottimo fabbro e forgiò valenti e rinomate spade: la più famosa, il Destino Azzurro, era potente e letale quasi quanto la Sorte Lucente. Ma il giovane, oltre a diventare un eccellente spadaccino, creò anche utensili, vessilli e svariati gioielli di squisita fattura.
Taragul ben presto morì e Earel non recuperò mai la Sorte Lucente, preferendo governare la Noria con saggezza fino alla vecchiaia.
Ultimi commenti