Sir Beowain non era vecchio, ma sentiva il peso delle troppe battaglie combattute.
Era stato un cavaliere del Cerchio di Re Asvel III all’epoca del suo massimo splendore. La corte di Artilas, nel pieno del Secondo Evo, era un luogo affascinante e meraviglioso, sebbene fonte di pericoli mortali.
Beowain aveva combattuto contro malforchi, silenti, mologre, orchetti albini e giganteschi scorpioni, uscendone sempre illeso. Aveva partecipato persino al famoso Sterminio del Guazzo Rosso, in cui persero la vita solamente sedici cavalieri di Ruach, a fronte dell’uccisione di almeno settecento pellenera.
Ma poi il re era morto e tutte quelle avventure erano finite.
E così Beowain aveva preso commiato dal nuovo sovrano – pavido e inetto – e dai cavalieri che erano rimasti al suo servizio, per ritirarsi in campagna, dove voleva trascorrere dignitosamente il resto della propria vita, breve o lunga che fosse.
Anche in quest’ultima avventura era accompagnato dal fido scudiero Talenas, sodale di mille duelli e missioni.
Per ritirarsi, sir Beowain aveva fatto ricadere la scelta su una città né piccola né grande, al di fuori del regno di Rilost ma non troppo lontana, in un luogo di pace ma vicino ai temibili Picchi di Thumal: la giovane città libera di Almiria.
Ora si trattava solo di far fruttare i propri risparmi per comprare una fattoria dignitosa, dove allevare cavalli e coltivare qualche ettaro di terreno.
Il mite Talenas fu lesto a suggerire una tattica vincente, come aveva fatto spesso anche in passato, in situazioni ben più scabrose di questa:
“Padrone, mi raccomando: non raccontate chi siete, altrimenti tutti i potenziali rivenditori alzeranno il loro prezzo, sapendo che siete un Cavaliere del Cerchio del Re”
“Talenas, non sono più nel Cerchio: quei giorni sono finiti. Ormai sono un uomo qualunque”
“Per i contadini di questa regione, così lontana da Artilas, non cambia nulla: ai loro occhi voi sareste solo un ricco pollo da spennare. Il vostro volto è abbastanza noto: lasciate che sia io ad occuparmi dell’acquisto, altrimenti rischiereste di essere riconosciuto e di dover sborsare più del dovuto!”
E così fu: Talenas si recò in visita come acquirente presso numerosi poderi, mentre il vecchio cavaliere attendeva paziente il proprio scudiero. Eppure nessuna fattoria pareva avere le caratteristiche adatte: o era troppo costosa, oppure lontana da una fonte d’acqua, o troppo esposta ai venti, oppure minuscola o immensa.
Infine, dopo alcune settimane di ricerche infruttuose, trovarono un’ampia tenuta sul crinale di un poggio, che sembrava fare perfettamente al caso di sir Beowain. L’anziano proprietario era cieco da molti anni e i suoi figli erano morti in guerra: viveva con la sua ultima nipote, che badava a lui, ma di certo non poteva più occuparsi dei campi.
Sir Beowain decise che, questa volta, sarebbe andato di persona a visitare la fattoria: il vecchio era cieco e non avrebbe certo potuto riconoscerlo! Avrebbe atteso che la nipote dell’uomo si fosse allontanata e, insieme a Talenas, sarebbe andato a esaminare la tenuta.
Visitò la casa, verificò il pozzo e percorse a lungo i campi: forse non tutto era in buono stato, ma la terra era fertile, l’acqua pura e abbondante, la casa modesta ma con le fondamenta salde.
Il prezzo indicato era equo: tutti i risparmi di sir Beowain sarebbero bastati giusto giusto per comprare casa e orti, qualche semente e i primissimi capi di bestiame.
“E sia” concluse Beowain “per me possiamo chiudere il contratto”
Ma l’anziano fattore rispose:
“Prima vorrei che rispondeste a una domanda: voi siete forse il famoso cavaliere sir Beowain da Rocciaferrata, colui che ha combattuto a fianco del re nella Battaglia del Guazzo Rosso?”
Talenas alzò gli occhi al cielo: non capiva come, ma la sua trattativa segreta era appena stata scoperta!
Beowain ignorò l’espressione sgomenta del fido scudiero e annuì:
“Sì, come avete fatto a riconoscermi?”
“Dalla voce. Sono stato ad Artilas molti anni fa, durante la cerimonia in cui avete ricevuto una daga d’oro e d’argento, per i servigi che avete prestato al regno”
“Ma il mio padrone quell’arma non l’ha più” spiegò lo scudiero, provando disperatamente a recuperare la situazione “l’ha donata molto tempo fa”
“Però io ricordo di avere sentito pronunciare il vostro nome in altre occasioni” proseguì l’anziano contadino rivolgendosi al cavaliere “ed era riferito sempre a missioni pericolose e, immagino, ben remunerate dal re”
“Sì, certo” rispose cortesemente sir Beowain, che non mentiva mai.
“Il mio padrone è stato molto generoso, in questi anni, con i poveri di Artilas…”
Talenas vide che il vecchio scuoteva la testa, cocciuto: ecco, le sue peggiori premonizioni si stavano per concretizzare!
“Non importa” disse l’anziano contadino “avreste dovuto dirmi che eravate voi: ora dovrò modificare il prezzo di vendita della casa”
“E quanto dovrò pagare?” domandò il cavaliere, pacato.
“Sir Beowain, dovete capirmi: a voi devo fare un prezzo speciale. Siete un eroe: mi accontento della metà di ciò che avevamo pattuito”.
(a Gabriel Garcia Marquez)
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