Galenas aveva quarantadue anni. Per essere un elfo era ancora un bambino, però era già un ottimo arciere: quando cercava di colpire una foglia a venti passi di distanza, sbagliava solo una volta ogni dieci.
Il suo arco era di legno di ciliegio. Gli piaceva moltissimo e non l’avrebbe scambiato per nessun altro al mondo. Però non era soddisfatto dalle frecce: alcune avevano le piume troppo morbide, altre avevano il legno troppo flessibile, oppure la punta di metallo era pesante o magari non abbastanza appuntita.
Galenas era alla ricerca della freccia perfetta!
Lok aveva quattordici anni ed era cresciuto nella Setta delle Ombre. Con i loro insegnamenti aveva imparato a mimetizzarsi: poteva nascondersi nell'ombra quasi come un camaleonte. Ma era chiamato “il Biscio” perché era invisibile e letale come un serpente velenoso.
Viveva nel Bosco Dorato insieme agli altri membri della setta, in piccole case luminose con il tetto di paglia, costruite sugli alberi.
Una notte Galenas fece un sogno bellissimo: sognò di trovare una freccia d'argento dentro all’acqua trasparente. Quello stesso giorno un vecchio torrente, che si era seccato molti anni prima, all’improvviso si riempì di nuovo d’acqua. Allora Galenas lasciò la sua foresta, la sua casa e gli amici e seguì il fiume, alla ricerca delle freccia del suo sogno.
Un giorno le piante del Bosco Dorato iniziarono ad ammalarsi: un fungo putrido crebbe sui rami, mentre qualcosa succhiava la linfa dall’interno del tronco.
Nessuno sembrava trovare la cura adatta a questa malattia, finché un vecchio saggio raccontò che esisteva un antico talismano, a forma di foglia, in grado di guarire il bosco. Allora Lok il Biscio partì alla ricerca di quella foglia magica.
Dopo tre giorni di cammino, al tramonto Galenas arrivò a una torre costruita su un’isola proprio dal centro del fiume. Accanto alla torre cresceva una quercia alta e rigogliosa: di certo con quel magnifico albero Galenas sarebbe riuscito a costruire la sua freccia perfetta! Urlò, fece dei gesti, tirò dei sassi, ma nessuno rispose né abbassò il ponte levatoio. E il giovane elfo non sapeva nuotare, quindi non poteva raggiungere né la torre né la quercia.
Lok vagò a lungo alla ricerca del talismano, finché raggiunse la grotta delle Cento Stanze, accese una fiaccola e iniziò ad esplorarla. Trovò alcuni strani disegni alle pareti, li seguì e arrivò a un pozzo che risaliva tra le rocce e le radici degli alberi. Con fatica iniziò ad arrampicarsi. Salendo vide un piccolo ragno che era rimasto incastrato con la zampa sotto a un sasso, lo salvò spostando delicatamente la pietruzza, poi riprese a scalare.
Ormai era quasi giunto alla fine del pozzo, perché vedeva la luce arancione del sole che tramontava.
All’improvviso Galenas vide che sull’isola c’era una persona, apparsa come dal nulla: era un giovane uomo, vestito con abiti scuri, che si guardava attorno.
Lok arrivò alla fine del pozzo, sbucando su un’isola del fiume. Osservò la torre e l’enorme albero accanto a sé. Poi vide, appesa a un ramo alto, una foglia di argento: era il talismano! Si arrampicò agilmente sulla quercia per raggiungerlo.
Dalla riva, Galenas vide che un pipistrello-vampiro stava per assalire Lok alle spalle. Allora incoccò l’arco e mirò: era un tiro molto difficile, perché era lontano almeno cinquanta passi, c’erano gli schizzi d’acqua, il vento soffiava, la luce del sole era calata…
La mano di Lok era aveva quasi raggiunto il talismano, ma anche i denti aguzzi del pipistrello erano vicini al suo collo… e proprio in quel momento la freccia di Galenas colpì in pieno il malvagio vampiro, salvando il ragazzo. Nel trambusto però la foglia splendente cadde in acqua e scomparve nella corrente.
Lok era triste per aver perso il talismano, ma felice perché aveva scampato un pericolo mortale. Allora nuotò fino a riva per ringraziare l'elfo che lo aveva appena salvato.
Nel frattempo Galenas aveva capito una cosa importante: una freccia non è buona o cattiva in base al materiale con cui è costruita, ma per come viene usata!
Inoltre Galenas era un elfo, e tutti gli elfi sanno come curare gli alberi, allora si offrì di accompagnare Lok e di guarire il Bosco Dorato.
Ma ormai era scesa la notte e sorta la luna: in quel momento il ponte levatoio della torre si abbassò e dal portone uscì un ragno enorme che raggiunse Lok e Galanas. Il mostro era talmente grande e forte che nessuna freccia sarebbe riuscita a ferirlo. Lok avrebbe potuto nascondersi, ma non voleva abbandonare il suo nuovo amico, così restarono insieme davanti alla creatura. Il ragno voleva mangiarsi i due ragazzi, ma poi vide Lok e riconobbe che era proprio colui che nel pozzo aveva salvato un suo nipotino. E così li lasciò andare.
Insieme riuscirono a sconfiggere la malattia del Bosco Dorato e, da quel giorno, Lok e Galenas divennero amici inseparabili ed ebbero molte altre avventure.
(per Giulio [Cobra ninja, una foresta in Cina, un talismano] e Zeno [Legolas, un castello sull'acqua, una freccia d'argento] - gennaio 2015)
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