"Ma allora sei cretina!" esclamò il banchiere lisciandosi i baffi "hai tenuto fermo il capitale per tre giorni. Dico: tre giorni…"
L'uomo in giacca e cravatta non parlava con rabbia o dispiacere, ma solo con manifesto disprezzo.
Davanti a lui la donna lo guardava tenendo in mano un foglio, senza fiatare.
"Devi ottenere il massimo da ogni singola opportunità di guadagno" continuò lui "ci sono agenti che guadagnano milioni in poche ore!"
"Non credevo fosse una scadenza così importante..." provò ad abbozzare lei.
"Tutte le scadenze sono fondamentali quando si fanno affari" la rimbrottò immediatamente. Il manager aveva appena iniziato a tenere una piccola conferenza davanti a tutto il personale della sede e non voleva certo smettere ora:
"Ad ogni scadenza la banca accredita i dividendi: un giorno sprecato significa perdere la possibilità di nuovi guadagni. Peggio ancora: ogni investimento inopportuno è una perdita secca di utili e capitale, con un ulteriore spreco in mancati introiti. Lasciare i depositi giornalieri inutilizzati è una carenza gravissima!"
"Era l'unica possibilità per riuscire a..."
"La vostra vita privata non mi interessa" la interruppe l'uomo d'affari, i cui occhi luccicavano come diamanti "qualsiasi attività extra-lavorativa è irrilevante quando si parla di business"
La donna inclinò la testa nell'osservare il manager.
"Ma io ho individuato un affare fantastico” replicò la donna “ho scoperto un accredito quotidiano di più di 85mila crediti, che solo io posso gestire. Ottantacinquemila. Ogni-singolo-giorno" sillabò compiaciuta di aver finalmente catturato l’attenzione del suo responsabile, che però non era ancora del tutto convinto:
“E si possono investire a piacere?”
“Come voglio” rispose lei ammiccante.
“E dove sta la fregatura?”
La donna annuì, pur mantenendo una lieve increspatura divertita sulle labbra:
“In effetti c’è… ma si può bypassare. Il brutto di questo affare è che ogni notte l’eventuale residuo inutilizzato si azzera”
“E dove sta il problema?” domandò il manager sprezzante “è sufficiente spendere tutti gli 85mila verdoni ogni giorno, e non c’è nessuno spreco!”
“Ed infatti è proprio quello che ho fatto io” gli sorrise la donna.
Lui aggrottò le sopracciglia, anche se ormai pareva abbastanza convinto:
“Cosa c’è dietro? Droga? Armi? Non che sia un problema, ma voglio saperlo. Come si chiama la banca che muove i fili?”
La donna gli indicò l’orologio alla parete e parlò pacatamente:
“Si chiama tempo. Ogni giorno ha ottantaseimilaquattrocento secondi e tutti quelli che sciupiamo vanno perduti in modo irreversibile. Ed è un meccanismo che non accetta trasferimenti: se un giorno va perso, è smarrito per sempre. Non faccia l’errore di fermarsi al rendiconto periodico: provi a pensare al saldo finale. Spiegato così, potrebbe riuscire a capirlo persino lei” e gli infilò la lettera di dimissioni nel taschino, per poi uscire felice al sole.
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